Chi sono

Neurologo, psichiatra, psicoanalista, gerontologo e geriatra a Firenze
Neurologo, psichiatra, psicoanalista, gerontologo e geriatra a Firenze

Nato a Reggio Calabria, fiorentino di adozione, neuropsichiatra e geriatra. Laureato in Medicina nell’Università di Messina, dopo l’esperienza di medico condotto in Aspromonte, si è trasferito a Firenze nell’Istituto di Gerontologia e Geriatria diretto dal Professor Francesco Maria Antonini. Ha conseguito, nel corso degli anni, le specializzazioni in Gerontologia e Geriatria, Malattie Nervose e Mentali, Psicologia Medica e Neurofisiopatologia.
Ha lavorato per più di un trentennio nell’ Ospedale “I Fraticini” di Firenze, occupandosi del settore psicogeriatrico.
Dall’inizio del 1968 a tutto il 1970 ha soggiornato in Gran Bretagna, lavorando, quale Senior House Officier, nella “Andrews Clinic Assesment Psychogeriatric Unit”, in Cornovaglia, e quindi nel “Saint Lawrence’s Hospital (Psychiatric Hospital)” di Bodmin, sempre in Cornovaglia. In quegli anni è entrato in contatto con quelli che erano allora i metodi più innovativi nell’approccio globale all’anziano ammalato.
Rientrato in Italia nel 1971, ha lavorato fino al 1998 nell’Ospedale “I Fraticini” di Firenze, dedicandosi in particolare agli aspetti neuropsicologici della riabilitazione e al settore psicogeriatrico. In questo periodo ha conseguito la specializzazione in “Gerontologia e Geriatria”, in “Malattie Nervose e Mentali”, in “Psicologia Medica” e, in seguito, in “Neurofisiopatologia”.
Nel 1976 ha partecipato alla spedizione scientifica, organizzata dall’Istituto di Gerontologia e Geriatria dell’Università di Firenze, per lo studio degli ultracentenari della Valle Vilcabamba (conosciuta come “el Valle de la Longevidad”), nell’Ecuador. I dati da lui raccolti sugli aspetti psicologici degli ultracentenari sono stati oggetto di una Comunicazione, l’anno successivo, a un convegno della Columbia University di Washington.
Dal 1990 al 1998 ha insegnato “Psicogeriatria”, come professore a contratto, nella Scuola di Specializzazione in Neurofisiopatologia dell’Università di Firenze. In seguito, il suo training nella Società Psicoanalitica Italiana, con il conseguimento della qualifica di psicoanalista, ha completato la sua formazione psicogeriatrica, conducendolo a pensare e praticare un approccio il più possibile completo al paziente anziano. Di qui la sua pratica abituale di una forma… ‘informale’ di psicoterapia dell’anziano, ogniqualvolta è possibile cogliere nel paziente elementi di disagio psichico trattabili con qualcosa di più oltre ai farmaci. Non si trattava quindi, in questi casi, di istituire, con l’anziano, un percorso specificamente psicoterapeutico (con una serie di sedute programmate e dedicate al suo disagio psichico), bensì di offrire all’anziano, nel corso di una normale consultazione geriatrica, un ascolto che si facesse carico del suo disagio psichico, spesso non chiaramente esplicitato dal paziente stesso. Con un’attenzione rivolta anche a cogliere le dinamiche emotive tra l’anziano e i suoi familiari, i quali spesso non sono immuni da pregiudizi e stereotipi riguardanti la vecchiaia, tra i quali la frettolosa e infondata etichetta di “demente”.
Questo tipo di psicoterapia non formale, ma non per questo meno necessaria ed efficace, dovrebbe essere praticata da ogni medico capace di cogliere, nell’anziano ammalato, i segni di una sofferenza psichica spesso inespressa. In fondo, si tratta, da parte del medico, di farsi carico dell’unità della persona, non scindibile in un soma e una psiche distinti e senza interazioni reciproche.
Certo, per poterlo fare, il medico deve essere sensibilizzato a questo aspetto della sua attività di ‘curatore’ e ricevere un minimo addestramento su come procedere, giacché, come non ci si improvvisa ingegneri, così non ci si improvvisa psicoterapeuti dell’anziano. In particolare, il medico dell’anziano dovrebbe tenere sempre presente l’insegnamento di Carl Rogers, là dove egli ci dice che “ascoltare significa soprattutto capire quello che il paziente non dice”. E l’addestramento all’ascolto del paziente anziano (che ha specifiche modalità di comunicazione verbale e non verbale) è il primo passo di questa formazione.

 

PUBBLICAZIONI

– “Organizzazione psicogeriatrica”, in F. M. ANTONINI, Gerontologia e Geriatria, Ed. Wassermann, Milano, 1973.
– Adattamento e scompenso psicologico nell’anziano (con F. M. Antonini), Ed. Sandoz, Milano, 1976.
– “Aspetti psicologici dell’invecchiamento”, in U. SENIN, L’invecchiamento cerebrale, Ed. Sigla Tre, Perugia,1983.
– La demenza senile, in “Salute e Territorio”, n° 52-53, 1987.
– “La terapia psicodinamica e la terapia comportamentale”, in M. BARUCCI, Trattato di Psicogeriatria, USES – Ediz. Scientifiche, Firenze, 1989.
– Le voci “Geriatria” e “Riabilitazione geriatrica”, in Enciclopedia Italiana (Treccani), 1992.
– Restare giovani si può (con F. Porciani), Giunti, Firenze, 2016.
– Ha tenuto, per “Il Corriere della Sera”, negli anni 2008-2009, la rubrica “Geriatria” nelle pagine “Il Corriere-Salute”.
– Scrive ogni mese un articolo, su argomenti psicogeriatrici, nel periodico online “ilbuongiorno.com”, diretto dalla Dott.ssa Franca Porciani, già giornalista de “Il Corriere della Sera” per il settore della Medicina.